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Pinok e Barbie è un testo di teatro che vede protagonisti due giocattoli molto comuni, il celebre burattino di legno e la nota bambola di plastica. Nella storia proposta da Jean-Claude Grumberg, drammaturgo e sceneggiatore francese, Pinok, alias Pinocchio, e Barbie, in versione infermiera, in virtù di un’iniziativa umanitaria, si ritrovano spediti nel paese di Tre Volte Niente: Niente da mangiare, Niente da bere, Niente da sperare, con l’arduo compito di rendere felici con la loro presenza la popolazione più giovane. Abituato alle cure della sua legittima proprietaria, una bambina del paese dove c'è Troppo di Tutto, Pinok ha, subito, vita molto difficile. Tuttavia, costretto dalle circostanze e aiutato dalla sua Barbie adorata, compagna di sventura, nonché fatina dai poteri magici, si vede trasformato in bambino vero, proprio lì dove i bambini veri non giocano con i burattini o con le bambole, ma combattono con armi altrettanto vere. Miracolosamente scampato alla guerra, si ritrova uomo adulto, di ritorno nel paese dove capita Troppo di Tutto, a riflettere sulla tragica esperienza passata. Pinok e Barbie sono l'esempio concreto di come la realtà, pur sottomessa all'artificio di un'azione drammatica, possa acquisire un particolare significato e aprirsi all'interpretazione.