È il giugno del 1944 quando a Bettola, sui colli di Reggio Emilia, un'imboscata partigiana scatena la rappresaglia delle SS. Una locanda che ha la sola colpa di trovarsi nei paraggi viene travolta dalla furia dei nazisti. Muoiono trentadue civili disarmati. Tra i pochi a salvarsi c'è Liliana, una bambina di undici anni. Per puro miracolo sopravvive alle raffiche dei mitra sotto cui cadono sua madre e i suoi nonni, sfugge all'incendio appiccato alla locanda lanciandosi da un balcone, e con tre pallottole in corpo sviene poco distante. La mattina seguente un nazista la trova, ma invece di darle il colpo di grazia le salva la vita, portandola di peso sulla strada principale. Il nazista e la bambina è la testimonianza di quella notte terribile ma è anche un racconto pieno di amore per la vita. Ricordando la sua esperienza a tanti anni di distanza, Liliana scrive: "Coltivo il sogno che ci sia un limite oltre al quale l'uomo ritorna in sé e trova la forza di cambiare non solo sé stesso ma tutto il mondo".