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Il Vocabolatino, nella sua sezione principale, dal Latino all’Italiano, presenta le seguenti caratteristiche:
– oltre ventimila lemmi. Non la totalità dei vocaboli latini, ovviamente (forse non realizzabile neppure in un dizionario grande), ma uno spettro tale da permettere l’approccio scolastico a qualsiasi testo “da liceo”. La traduzione dei singoli lemmi è indicata con i termini essenziali, senza integrazioni dispersive, con tutte le dovute quantità delle sillabe, con l’opportuna e necessaria divisione in campi semantici, con eventuale corredo di regole grammaticali e/o sintattiche, oltre che di esempi, sia strutturati ad hoc, sia d’autore;
– l’indicazione completa del genitivo della terza declinazione e delle forme del paradigma per tutti i verbi base e tutte le coniugazioni, senza la consueta di abbreviazioni, non sempre agevoli per i principianti;
– l’evidenziazione della parte del discorso di appartenenza ed anche dell’eventuale coniugazione e declinazione (spesso assente nei testi esistenti, soprattutto per quanto riguarda i sostantivi e le parti del discorso);
– la radice di vari sostantivi di terza declinazione, che permette di risalire più facilmente al nominativo. Una serie di suggerimenti utili per compiere quest’operazione, spesso ostica anche dopo i primi passi, si ritrova poi in un’ampia e documentata scheda specifica introduttiva;
– l’inserimento di alcune forme (nominali e verbali) irregolari, con la specificazione del verbo o del termine di appartenenza (es. fertis, II pers. plur. del pres.indic. di fero, fers);
– l’inserimento del perfetto indicativo dei verbi attivi e deponenti, con la specificazione del verbo di appartenenza;
– l’inserimento dei participi passati dei verbi attivi e deponenti, con la specificazione del verbo di appartenenza.
– l’inserimento di vari supini dei verbi intransitivi attivi, con la specificazione del verbo di appartenenza, per favorire il riconoscimento della forma quando si trova al participio futuro, o al supino stesso, o al participio perfetto neutro con valore impersonale (es. ventum, supino di ven?o, -is);
– l’evidenziazione in grassetto delle parole italiane più vicine all’originale latino, per offrire un suggerimento immediato relativo alla traduzione. All’interno di un campo semantico, la collocazione di tale grassetto (in prima, seconda, terza posizione, etc.) offre un suggerimento ulteriore rispetto alla scelta della traduzione. Es. adm?ror, -?ris,…, ammirare, stimare; acc?do, -is,…, andare a, avvicinarsi, accedere;
– l’inserimento, al termine della trattazione di molti lemmi, dell’integrazione Der. it. (= derivazione italiana) per indicare termini italiani derivati direttamente o indirettamente dal latino, ma da non usare per la traduzione. Una pura informazione etimologica, che sicuramente risulta molto interessante (vedi, ad es., la derivazione di virgola e vergine da virga o di bacillo da baculum, bastone ).
Il volume è corredato di varie schede didattiche introduttive che, oltre che spiegare l’uso del dizionario, possono facilitare il riconoscimento dei vocaboli ed offrono anche un piccolo sussidio per la traduzione, in particolare a coloro che compiono i primi passi (es. riconoscimento del nominativo o della prima persona del verbo, prospetto sinottico dei complementi e delle principali preposizioni, struttura della frase latina).