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Marco, il protagonista del romanzo, è un ragazzo di dodici anni sensibile, buono, altruista, ma in qualche modo diverso e debole. Corrado, il bullo della classe, lo individua subito come una preda da tormentare e perseguitare, tanto che varcare i cancelli della scuola significa ben presto per Marco entrare ogni giorno in una specie di inferno senza scampo. Il ragazzo troverà amicizia e solidarietà solo in Irina, una compagna di origine ucraina, anch’essa vittima innocente del bullo e della sua banda.
Marco viene perseguitato in cortile durante l’intervallo, in mensa, nel corso delle lezioni e all’uscita da scuola, quando è inseguito e picchiato brutalmente, in una terribile escalation al culmine della quale Corrado e soci arrivano ad ordire un complotto alle sue spalle per addossargli colpe che non ha. Marco si sente umiliato non solo nel fisico, ma anche e soprattutto nell’animo. Giunto al limite della sopportazione, non ce la fa più e compie assieme ad Irina un gesto drammatico che sancisce la sua ribellione e il suo disperato grido di aiuto. Riuscirà a farsi ascoltare?
Il messaggio è chiaro: facciamo tutti qualcosa contro il bullismo. Lo facciano gli adulti, sia come genitori, sia come insegnanti, lo facciano i ragazzi, sviluppando comportamenti di accoglienza e tolleranza verso chi è in qualche modo diverso, ascoltando gli altri senza indifferenza nei confronti di coloro che vivono nel disagio emotivo.