Si è preferito dare un titolo unitario a questo testo formato da parti scelte delle commedie di Plauto e Terenzio.È chiaro che i due commediografi sono sostenitori di problematiche diverse e sul piano della forma e del contenuto. La Plautinità infatti si riscontra soprattutto nella vis comica: Plauto, anche con l’invenzione di vocaboli densi di una carica esplosiva di comicità, attirava il grande interesse del suo pubblico. In Terenzio spicca il concetto dell’humanitas vista nella sua più ampia accezione. Si è cercato di scoprire attraverso le diversità un elemento comune e cioè “l’uomo” che comunque anche Plauto sottolinea in una commedia (v, 494) «Asinaria» «Homo homini lupus». L’obiettivo finale di questo lavoro è proprio la scoperta dei valori umani attraverso una profonda meditazione sul mondo classico il cui messaggio è attualissimo.Perché dobbiamo studiare gli antichi? Questa domanda, formulata in vari modi, l’abbiamo sentita fino alla noia,ed oggi, in un mondo velocemente proteso verso la globalizzazione che si apre ad una nuova visione dell’economia,degli scambi commerciali e culturali, dove internet ed altri sistemi di comunicazione dominano, si
può rischiare di essere veramente schiacciati da questa corsa frenetica verso posizioni di predominio nei vari campi se si dimenticano determinati valori. Leggere Plauto e Terenzio significa comprendere e scoprire le nostre origini, le origini della nostra civiltà occidentale.Infatti il nostro pensiero, la nostra arte, la nostra cultura continuano ancora quel cammino che è stato tracciato per la prima volta dai Greci e dai Latini. Ed è proprio lo studio della civiltà classica, questo rivivere il nostro passato,con i suoi errori, le sue sconfitte e le sue vittorie, questo ripercorrere le fasi della nostra umanità conquistata nei millenni, che può aprirci al mondo moderno ed alle molteplici voci del Cosmo, che ci può dare quella disponibilità a tutte le culture... per il raggiungimento di questi obiettivi si è cercato di operare delle scelte di alcune commedie di questi due grandi dell’umanità del cui messaggio l’uomo del terzo millennio non può fare a meno.