Nell’epoca della globalizzazione il viaggio può essere uno strumento per superare le barriere culturali, i muri d’idee ed aprirsi alla diversità: il viaggiatore scopre realtà nuove e vive un’esperienza di spaesamento che lo porta a confrontarsi con l’altro e con l’ignoto attraverso uno sguardo diverso. Questo rapporto straniante con l’alterità agisce anche sull’identità: dallo sguardo nuovo sull’altro può derivare anche uno sguardo diverso su noi stessi.
Ma viaggiare significa anche, nel caso di migranti e profughi, affrontare l’esperienza dell’incontro e della mescolanza con culture e abitudini diverse o scontrarsi con nuove drammatiche barriere socio-culturali.
Nell’elaborazione artistico-letteraria il tema del viaggio riflette i grandi cambiamenti socio-culturali avvenuti con l’affermazione della modernità. Se nella produzione classica fino ancora al romanzo di formazione ottocentesco il tema viaggio ha coinciso con la ricerca del senso dell’esistenza e con il ritrovamento dell’identità, con l’affermazione della società moderna il viaggio porta allo sradicamento e allo spaesamento, diviene un’occasione per mettere in discussione la propria identità, per confrontarsi con la precarietà del mondo.
Nelle nostre classi sempre più colorate, riflettere sull’esperienza del viaggio può dunque contribuire a sollecitare sguardi differenti e molteplici sulla realtà in cui siamo immersi, abituare gli studenti all’incontro con luoghi, scenari, persone e culture diverse, stimolare la formazione di una pluralità di categorie interpretative.