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L'opera. Il romanzo di Tristano e Isotta (che viene proposta in riduzione e adattamento) è una delle più celebri opere appartenenti al ciclo dell'epica cavalleresca medievale; non si può attribuire a un solo autore ma è il frutto di una lunga serie di creazioni che, all’inizio del Novecento, lo studioso francese Joseph Bédier decise di raccogliere in un unico testo che oggi è considerato la «versione definitiva» di questo grande mito.
La trama. La trama del romanzo è drammatica e poetica insieme. Il piccolo Tristano, figlio di Rivalen e di Biancofiore, sorella del re Marco, resta orfano appena nato. Si incarica della sua cura e della sua educazione il fedele assistente di Rivalen: Rohalt che fa del ragazzo uno straordinario guerriero. Tristano viene rapito da un equipaggio norvegese e poi abbandonato sulle coste della Cornovaglia, nell’Inghilterra meridionale. Qui regna proprio Marco, suo zio, che, pur ignorando chi sia il giovane, lo accoglie generosamente e finisce per affezionarsi a lui. Tristano decide di mettere la propria spada al servizio di Marco ma quando il giovane deve scortare dall'Irlanda la figlia del re, Isotta la Bionda, perché scelta in sposa da Marco, per un sortilegio fatale, tra Tristano e la giovane futura regina scoppia una passione irrefrenabile.
I due amanti conducono una vita dura ma resa felice della reciproca vicinanza finché Tristano viene bandito e mandato in esilio in Francia. Sempre roso dall’amore, egli va incontro alle imprese più rischiose fino a che non rimane ferito mortalmente. Un ultimo tragico equivoco condurrà Tristano e Isotta alla morte, finalmente uniti per sempre nell'amore.