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I contenuti e la struttura. Dire che Sherlock Holmes è un personaggio letterario è esatto e, nello stesso tempo, riduttivo. Sarà perché il suo Autore, Conan Doyle, lo ha creato ispirandosi a una persona reale, da lui conosciuta e ammirata, il professor Joseph Bell, fautore del metodo deduttivo nella cura dei pazienti. Sarà per la straordinaria energia e concretezza, con la quale questo detective, un po’ bizzarro, da vero eroe di un altro tempo, combatte tenacemente contro tutte le umane incarnazioni del Male, usando come unica arma l’intelligenza e la forza della ragione. Fatto sta che nessuno dei numerosi detective della letteratura giallistica ispirati direttamente a Sherlock Holmes, da Hercule Poirot di Agatha Christie a Nero Wolfe di Rex Stout, solo per citare i più famosi, ha goduto della notorietà e dell’ammirazione entusiastica di cui è circondato, da più di un secolo, questo personaggio.
Ma Sherlock Holmes non è solo questo: è anche amore per l’avventura, fascino del mistero, desiderio di scoprire, come un moderno esploratore, non “un’altra realtà”, ma i risvolti imprevedibili (talvolta orridi) di quella in cui viviamo ogni giorno.
I sei racconti antologizzati in questo libro, alcuni ricchi di spunti comici e brillanti, come Il rubino azzurro e La Lega dei Capelli Rossi, altri più incentrati sul tema dell’avventura e dell’orrore, come Il piede del diavolo o La fascia maculata, presentano ai ragazzi, in una veste linguistica semplicissima e nello stesso tempo avvincente, tutte queste tematiche, offrendo anche un viatico ideale a coloro che vogliano inoltrarsi nel mondo misterioso e affascinante del detective inglese, reso immortale da Conan Doyle.
Spunti per la didattica. Riproporre una scelta dei suoi racconti al pubblico scolastico, a ottant’anni suonati dalla morte del suo Autore, oltre a offrire una piacevole occasione di lettura e un’esplorazione del genere letterario del racconto “giallo”, è anche un modo per rendere un omaggio ai valori guida di questa figura, alla sua passione quasi illuministica per la ragione, all’alto senso civico della giustizia e della Legge, mai disgiunto dal dovere morale di garantire i diritti dei più deboli: valori che l’insegnamento non può mettere mai in secondo ordine di importanza.