Il romanzo (1895), considerato il capolavoro di Theodor Fontane, e uno dei più importanti del realismo in Germania; racconta il naufragio di un matrimonio di convenienza fra una giovanetta ingenua e vitale e un attempato funzionario prussiano. Fontane rappresenta il conflitto tra la psicologia dei personaggi e la società in cui vivono, la soffocante e formalistica società guglielmina. Il destino di Effi, creatura di natura istintiva e spontanea, è raccontato in toni smorzati, senza drammatici patetismi, attraverso un' umana comprensione e una superiore indulgenza, che si traducono in uno stile cristallino e di tale rigorosa classicità da spingere Thomas Mann (1919) ad affermare: "Una biblioteca della letteratura romanzesca basata sulla scelta più rigorosa non potrebbe essere priva di Effi Briest".