La collana Invito alla lettura di… classici latini si propone di integrare con un numero adeguato di pagine e un prezzo di copertina abbordabile l’offerta del catalogo. La nostra produzione di latino è già variegata: con questa proposta intendiamo andare incontro quanto più possibile alle differenti esigenze degli insegnanti. Accanto alle letterature e ai testi di Piazzi-Giordano o della Biondi (o anche al corso di latino di Traina) potrebbe infatti essere affiancata la lettura integrale di un’opera a cui si accenni nella Storia della letteratura o nel Testo di autori, ma della quale manchi un’adeguata scelta antologica.

Nel contempo, i volumetti miscellanei, raccolti intorno a un tema (come la favola o la magia) potrebbero costituire lo stimolo alla lettura di argomenti già da biennio (la favola) o comunque vicini alla sensibilità di studenti non necessariamente orientati allo studio degli autori classici.

Ciascun volume, di poco più di cento pagine, si articola in questo modo: 
- presentazione del testo;
- schema della vita e dell’opera dell’autore, con riferimenti alle altre opere, ai temi e alle problematiche tipiche, il tutto accompagnato da una bibliografia essenziale. Nei volumi a tema si segue l’evoluzione letteraria dell’argomento; 
- antologia di brani tratti dall’opera (o da più opere) presa in esame; 
- percorsi di approfondimento e sviluppo dei temi in chiave pluridisciplinare; 
- note di retorica, stilistica e metrica.

La collana propone all’inizio gli autori, i testi e le tematiche che appartengono tradizionalmente alla consuetudine scolastica, riservandosi di allargare a mano a mano la scelta a quelle opere che rientrano di diritto nel novero dei classici latini.

Lo stile misurato, il commento attento più all’esegesi dei passi che non a una disamina filologica o meramente grammaticale, favoriscono un approccio diretto da parte degli studenti, che, nell’intento dei curatori, dovrebbero "essere invitati alla lettura di" classici latini.  

Anche questo volume privilegia una scelta tematica per trattare l'argomento nella sua pluralità di voci e di tagli. Questo non significa che l'attenzione non sia rivolta ai più noti degli autori latini che si mossero in questo ambito, fra gli altri Apuleio e Petronio. 
In particolare sono commentati brani di Lucrezio (I misfatti della religio), di Cicerone (Religio e superstitio come instrumentum regni), di Livio, di Virgilio, Orazio e Ovidio; sono riportati inoltre ampi stralci dalle Dodici Tavole e da codici, oltre che da Ammiano Marcellino.